Periodo strano questo. "Strano" perchè si accavallano una serie di situazioni che mi suscitano sentimenti contrastanti. "Periodo" perchè ha rotto il cazzo e sarà gioco che finisca, per quanto riguarda le cose non positive.
Partiamo con il fatto che da settembre 2006 sto combattendo per una tesi motivante dal mio punto di vista, ma dalla difficile concretizzazione. Il professore è molto disponibile e molto impegnato, purtroppo. Le ultime notizie sono un dolce "no" ma ho risposto che volevo sentirlo al telefono prima di avere una risposta definitiva, e quindi la settimana prossima lo chiamo. E' un no perchè sarà molto spesso in giro e non avrà molto tempo da dedicarmi...spero di fargli cambiare idea.
Passiamo ad un appello straordinario che devo dare il 12 + elaborato (il 12 sempre) + orale 2 settimane dopo insieme ad un coglione che non fa altro che presentarsi con 5 ore di ritardo con scuse assurde e a cui ho rotto un ombrello addosso. "Se vieni in ritardo domani ti prendo ad obrellate". E' arrivato in ritardo. Ombrellate. Dobbiamo finire sto cazzo di elaborato e la cosa pensate di tutto questo è che non possiamo sapere se funzionerà se non quando lo proveremo in facoltà... assurdo.
Mia mamma quando è a casa è un rompipalle doc e questo non facilita nulla. Tratta i miei fratelli come persone di 6 anni con la scusa "ma se non glielo dico...". Sì cazzo, ma se non li lasci mai in grado di decidere per i fatti loro, non cresceranno mai! Hanno 18 anni cazzo...e io ne ho 24, ricordatelo.
Il teatro sta proseguendo. Non ho ben capito come, faccio fatica a dirlo rispetto allo scorso anno, ma sta proseguendo. Ovvio che se poi la gente prendesse una decisione e la mantenesse, sarebbe bello.... non un "no" che poi diventa un "assolutamente no" per poi diventare "sì" , perchè allora mi pigli per il culo.
la nota positiva in questo periodo sei ovviamente tu che, in vari modi, mi sei sempre vicina. Non mi va di dire altro qua, sono cose private e delicate. Spero di aver modo di farlo di persona quanto prima anche se ci siamo visti pochissimo e da soli ancora meno, e davanti a noi ci sono svariate settimane in cui ci sentiremo solo, senza vederci.
Come dietro ad un fusuma...
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